Francesca De Cagno*, Gina Gallo**, Sabrina Maio**
*psicologa, counsellor **psicologa, psicoterapeuta
Emergenza, trauma e violenza nella società.
Negli ultimi anni, l’aumento di eventi traumatici e situazioni di emergenza ha portato a una crescente attenzione verso la psicologia dell’emergenza, un campo dedicato a supportare individui e comunità colpiti da crisi e disastri. Parallelamente, fenomeni di violenza come i femminicidi, il bullismo, la violenza domestica e il cyberbullismo sono diventati preoccupazioni centrali per la società contemporanea. Si tratta di fenomeni che rappresentano una grave minaccia per la salute psicologica e il benessere delle persone coinvolte, spesso con conseguenze a lungo termine sulle vittime, i familiari e la sanità.La comunità scientifica è oggi concorde nel considerare gli eventi traumatici (eventi critici) non più relegati ai soli disastri naturali, incidenti, violenza sessuale ecc., ma definisce tali tutte le esperienza profondamente angosciante o inquietanti che incidono in modo duraturo sulla salute mentale e fisica di un individuo (VanDerKolk, 2014). E’ quindi necessario, come professionisti della relazione di aiuto, sapere promuovere un contatto che faciliti il buon funzionamento della persona colpita. I contesti di intervento diventano, quindi, quelli della vita ordinaria e non più straordinaria.
Se apriamo lo sguardo alla società attuale,gli eventi critici sono frequenti e diffusi trasversalmente nella popolazione, ogni età, genere o settore lavorativo sembra dover affrontare le sue forme di trauma e violenza: nei contesti lavorativiil mobbing, i giovani vivono frequenti esperienzedi bullismoe le morti per incidenti stradali sono sempre molte, le donne subiscono violenza domestica, i femminicidi sono sempre più numerosi. Gli interventi post evento critico sono progettati per fornire supporto immediato, promuovere il recupero a lungo termine e prevenire disturbi psicologici come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Ma a monte di questi eventi è necessario sviluppare una sensibilità e una cultura che favorisce e riconosca il ruolo delle emozioni, che sviluppi competenze di alfabetizzazione e gestione delle emozioni, solo così si può agire in un’ottica di promozione della salute. I numerosissimi eventi di cronaca hanno accelerato il processo di approvazione del disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei Ministri in data 7 giugno 2023 che prevede norme più rigorose per contrastare il dilagante fenomeno dei femminicidi ma, soprattutto, ha finalmente richiamato l’attenzione del governo e delle istituzioni sulla necessità di dare vita a una campagna informativa per l’educazione dei nostri giovani all’affettività e al rispetto.
Mancanza di Educazione Emotiva
Uno dei fattori chiave che contribuiscono alla persistenza di questi fenomeni è la carenza di educazione emotiva nei contesti scolastici e familiari. L'educazione emotiva è essenziale per lo sviluppo di competenze quali l'autoconsapevolezza, la gestione dello stress, l'empatia e la comunicazione efficace. Tutte competenze strettamente legate all’ACP e diffuse attraverso la nostra comunità nei diversi settori professionali in cui operiamo (sanitario, scolastico, educativo, ecc.). Senza queste competenze, le persone sono meno in grado di gestire le situazioni di conflitto, il rifiuto, le separazioni; la mancanza di queste competenze costituisce il terreno fertile nel quale si realizzano situazioni di abuso e violenza.
Relazione tra Educazione motiva, Violenza sulle donne e Bullismo
Riconoscimento e Espressione delle Emozioni
La capacità di riconoscere e esprimere le proprie emozioni è fondamentale per comprendere e affrontare le esperienze traumatiche. Sono molti i progetti, le metodologie e le iniziative per intervenire sulle persone che subiscono atti violenti, lo sforzo della nostra comunità deve essere teso a agire su gli attori della violenza. Per farlo si entra nell’area della promozionedel benessere ancor prima che gli eventi accadano, lavorando ognuno nel suo contesto professionale ma con una nuova consapevolezza rispetto al fatto che il lavoro sulle emozioni sia in grado di agire su tutte le forme di violenza che conosciamo.
Gestione dello Stress e delle Emozioni negative
L'educazione emotiva insegna strategie per gestire lo stress e le emozioni “negative”, come la rabbia e la paura, l’angoscia, la frustrazione. Tecniche di coping efficaci possono aiutare le persone a ridurre l'impatto emotivo del trauma e a prevenire l'insorgenza di eventi violenti.
Empatia e Relazioni interpersonali
L'empatia è la componente chiave dell'educazione emotiva, promuove la comprensione e il rispetto reciproco. Nelle dinamiche di violenza, la mancanza di empatia gioca un ruolo significativo. Insegnare ai giovani a comprendere e rispettare i sentimenti altrui può contribuire a ridurre comportamenti aggressivi e abusanti.
Una solida educazione emotiva può aumentare la consapevolezza riguardo alle proprie emozioni e bisogni, rafforza il senso di autoefficacia nelle relazioni, porta ad agire comportamenti congruenti e a non reprimere quello che si sente, migliorando l’accettazione di sé. Creare una cultura che valorizzi il contatto con le emozioni è essenziale per prevenire e affrontare questi fenomeni.
Emozioni in Emergenza e ACP
L' Approccio Centrato sulla Persona (Rogers, 1961) ci guida nel creare un ambiente di fiducia e sicurezza, un luogo dove le persone si sentano libere di esplorare e affrontare le proprie emozioni. Uno degli strumenti fondamentali del nostro approccio è l'ascolto empatico. Ascoltare empaticamente significa entrare nel mondo dell'altro, cercando di comprendere la sua esperienza emotiva, questo tipo di ascolto non solo allevia il senso di isolamento, ma può anche favorire un senso di sollievo e di accettazione.Inoltre, lo sviluppo di consapevolezza delle proprie emozioni e della loro gestione è in grado di sviluppare resilienza, ovvero la capacità di adattarsi positivamente di fronte alle avversità, farne apprendimento costruendo nuove o più funzionali strategie di coping.
L'Approccio centrato sulla persona favorisce lo sviluppo della resilienza, aiutando le persone a riconoscere e utilizzare le loro risorse interne. Attraverso il supporto empatico possiamo aiutare gli individui a trovare un significato nelle loro esperienze e a sviluppare strategie per affrontare future situazioni di stress o eventi critici.L’ Approcciofacilita l’individuo nel seguire la sua tendenza attualizzante, riconoscendo la sua capacità innata di autorealizzazione e di crescita. L'accento è posto sulla relazione tra l’helper e la persona traumatizzata, una relazione che deve essere caratterizzata da empatia, congruenza e accettazione positiva incondizionata. Intervenire utilizzando le tre condizioni necessarie e sufficienti si dimostra particolarmente efficace in ogni fase dell’intervento in emergenza, in contesti dove le persone si trovano ad affrontare situazioni di forte stress e traumi, dando dignità alle emozioni provate.
Al prossimo Convegno ACP che si terrà a Rovereto il 26 e 27 ottobre 2024 verranno affrontati questi temi in un workshop che vuole essere anche un momento di confronto tra colleghi. Verranno utilizzati casi di cronaca e video con lo scopo di creare connessioni tra l’ACP e la società attuale; con il metodo del World cafè saranno raccolte proposte per la costruzione di specifici progetti in questo settore.
Riferimenti Bibliografici:
Barlow, D. H. (2002). Anxiety and ItsDisorders: The Nature and Treatment of Anxiety and Panic. New York: Guilford Press.
Bonanno, G. A. (2004). "Loss, Trauma, and Human Resilience: HaveWeUnderestimated the Human Capacity to ThriveAfterExtremely Aversive Events?" American Psychologist, 59(1), 20-28.
Everly, G. S., & Mitchell, J. T. (1999). Critical Incident Stress Management (CISM): A New Era and Standard of Care in CrisisIntervetion. Ellicott City, MD: Chevron Publishing.
Hobfoll, S. E. et Al. (2007). "FiveEssentialElements of Immediate and Mid-Term Mass Trauma Intervention: EmpiricalEvidence." Psychiatry: Interpersonal and BiologicalProcesses, 70(4), 283-315.
Porges, S. W. (2011). The PolyvagalTheory: NeurophysiologicalFoundations of Emotions, Attachment, Communication, and Self-Regulation. New York: W.W. Norton & Company.
Rogers, C. R. (1951). Client-CenteredTherapy: ItsCurrentPractice, Implications, and Theory. Boston: HoughtonMifflin.
Rogers, C. R. (1961). On Becoming a Person: A Therapist'sView of Psychotherapy. Boston: HoughtonMifflin.
Siegel, D. J. (2010). The MindfulTherapist: A Clinician's Guide to Mindsight and Neural Integration. New York: W.W. Norton & Company.
Van derKolk, B. A. (2014). The Body Keeps the Score: Brain, Mind, and Body in the Healing of Trauma. New York: Viking.
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